COMUNICATO STAMPA

Progetto “Noi siamo Pari”, interventi nelle scuole organizzati da Libertas Margot in collaborazione con questura e con il Patrocinio della Regione Umbria sui temi del bullismo e della violenza di genere

 

Centinaia di ragazzi e ragazze nei prossimi mesi parteciperanno al progetto “Noi siamo Pari”,  sui temi del bullismo e della violenza di genere ideato dall’associazione Libertas Margot insieme alla questura di Perugia con il patrocinio della Regione Umbria.

Il progetto è diviso in due sottosezioni, Sbullonàti. Smonta il bullo che è in te e Margherita.

Per quanto riguarda i temi del bullismo sono tante le segnalazioni ricevute da Libertas Margot e dalle altre associazioni che operano in tutta la regione. Ragazzini perseguitati perché in sovrappeso, giovani donne offese e umiliate per le relazioni affettive. Ma anche vere e veri e propri inganni organizzati dal gruppo dei bulli per essere ripresi e poi messi in rete sottoponendo la vittima alla gogna mediatica. Pagine facebook create ad hoc contro la vittima prescelta. La casistica dei fenomeni di bullismo in Umbria risulta essere assolutamente nella media, con episodi che raggiungono vette di crudeltà che segnano per sempre il giovane che non riesce ad uscire dal meccanismo di violenza e sopraffazione a cui è sottoposto. Testimonianze che sono una spia di quanto questo fenomeno sia radicato e devastante e, soprattutto, si manifesti ormai fin dalle elementari

 

Le richieste di interventi nelle scuole sono arrivate da tutta la regione, soprattutto dalle scuole medie. La scuola spesso si trova disarmata davanti a questi fenomeni anche perché non sempre la famiglia si allea con gli insegnanti.

<Da qui l’importanza di creare un programma che fornisca prima di tutto strumenti per identificare cosa sia il fenomeno del bullismo, quando ci trova di fronte a una normale tensione che ci può essere fra ragazzi e, invece, quando si è davanti a una vera e propria persecuzione – ha spiegato la Consigliera regionale Carla Casciari – . Il bullismo e la violenza di genere, infatti hanno una radice comune: siamo di fronte a relazioni che non sono pari: una delle due parti, infatti, ha potere sull’altra, che ne subisce il controllo e la limitazione dei diritti. E’ importante che si lavori per creare una nuova cultura>.

“Questo progetto rappresenta per noi il salto di qualità che abbiamo potuto fare grazie alla Regione – ha spiegato la presidente dell’associazione Libertas Margot, Vanna Ugolini – Siamo partiti nel 2012 e abbiamo lavorato in una sola scuola, l’Istituto di istruzione superiore Cavour Marconi Pascal. Poi, via via, siamo cresciuti. Quest’anno proviamo a lavorare anche a livello regionale, cercando, soprattutto, di fornire agli insegnanti degli strumenti che possano servire loro anche durante l’anno scolastico””

“La nostra scuola è pilota del progetto perché abbiamo sempre creduto nel lavoro interdisciplinare e sul territorio – ha spiegato il dirigente dell’Istituto di istruzione superiore Giuseppe Materia – affrontare questi temi con i ragazzi nella giusta maniera è la miglior prevenzione”

“Ritengo che comunque la cosa più importante sia il lavoro di rete – ha sostenuto Marco Quarato dell’Ufficio scolastico regionale – in modo che tutte le esperienze positive non vadano disperse e possano essere utilizzate dalle scuole”

“Per noi l’esperienza è stata importante – ha sostenuto Antonella Piccotti, docente referente del progetto per l’Istituto di Istruzione superiore Cavour Marconi Pascal – e quest’anno la amplieremo introducendo anche un tema attualissimo come quello del cyberbullismo>.

SCUOLE CHE ADERISCONO AL PROGETTO

Istituto di Istruzione superiore Ipsia Cavour Marconi Pascal, scuola pilota, Liceo Alessi, Liceo Pieralli, Scuola secondaria di Ferro di Cavallo, Istituto comprensivo Piegaro, Istituto comprensivo di Bevagna Cannara, Istituto comprensivo di Foligno, Scuola media Foscolo due classi

 

Metodo di lavoro

Alla base del lavoro che abbiamo impostato ci sono ovviamente le linee guida fornite dal ministero dell’Istruzione e dall’Osservatorio nazionale contro il Bullismo

Come detto forniremo del materiale e delle indicazioni agli insegnanti in modo che il lavoro nelle classi possa continuare anche dopo il nostro intervento.

Non andremo a scuola a parlare di bullismo ma a far parlare i ragazzi, utilizzando degli attivatori emozionali, filmati, video, che li stimolino a parlare a riflettere. Inoltre forniremo un questionario, approvato dalla psicologa Lucia Magionami,  a cui i ragazzi potranno liberamente rispondere prima del nostro intervento, per capire il livello di sensibilità della classe al problema. Alla fine del percorso somministreremo lo stesso questionario per vedere se qualcosa nella percezione del problema è cambiato.

Il progetto si compone di diversi moduli, in modo tale che le scuole possono approfondire gli argomenti che ritengono più importanti. Quest’anno inseriamo anche un modulo sul cyberbullismo, tenuto dall’avvocato Emanuele Florindi, che ha scritto recentemente due libri sull’argomento.

L’associazione Libertas Margot fornisce anche la possibilità di lezioni di protezione personale, con istruttori certificati di Krav Maga,  per lavorare sulle risorse del proprio corpo.