COMUNICATO STAMPA
Prima nazionale “Maledetta la neve”
– 3 interviste ad uomini che hanno ucciso le donne –
Off/Off Theatre, via Giulia 20, Roma
Lunedì 22 gennaio 2018
ore 21:00

“Uno spettacolo teatrale, forse il più bello visto quest’anno a Todi Festival, che ha sorpreso tutti per la freschezza dell’interpretazione nonostante il tema fosse particolarmente forte”
(Dalla recensione di Annalia Sabelli Fioretti sull’anteprima dello spettacolo

a Todi Festival, Corriere dell’Umbria 4 settembre 2017)

Lo spettacolo affronta il tema del femminicidio a partire dalle interviste a tre uomini

che hanno ucciso le proprie mogli o l’ex-compagna.

Il debutto nazionale a Roma, nella prestigiosa stagione inaugurale dell’Off/Off Theatre.

Uno spettacolo di Compagnia Degli Gnomi in collaborazione con Libertas Margot
Interviste realizzate da Vanna Ugolini, Massimo Pici
Con Massimo Capuano e Chiara Meloni
Drammaturgia delle interviste Chiara Meloni e Massimo Capuano
Consulenza sui temi della violenza di genere Lucia Magionami, Vanna Ugolini
Monologhi originali e regia Chiara Meloni

GENESI DELLO SPETTACOLO: LE TRE INTERVISTE
I tre uomini intervistati sono uomini normali, persone comuni, eppure hanno ucciso la propria compagna, l’ex-fidanzata o la moglie. Contattati dalla giornalista Vanna Ugolini e dal Sovrintendente di Polizia Massimo Pici, si sono detti disposti ad essere intervistati per ripercorrere con la memoria i passi compiuti. In un solo caso l’intervista è avvenuta in carcere, mentre gli altri due uomini erano in stato di semi libertà dopo detenzioni di 10 anni o periodi addirittura inferiori.
Le tre interviste, circa 6 ore di materiale audio, sono state messe a disposizione dei professionisti di Libertas Margot, associazione che lavora per una comprensione delle cause profonde del fenomeno, che traduce in interventi e modalità di prevenzione, prendendo in considerazione anche il soggetto dell’azione violenta, come fa Margot Net, punto di ascolto per uomini che agiscono violenza.
I tre intervistati abitano in tre regioni diverse, fanno mestieri diversi, hanno storie diverse, comprese la storia processuale e quella carceraria, e diversa è l’estrazione culturale di ognuno di loro. Eppure il senso delle loro parole in un modo o nell’altro è lo stesso: “non è colpa mia”, sembrano dire all’unisono, quando spartiscono la colpa con tutto e tutti. Questo punto di contatto tra le tre storie fa intuire a Vanna Ugolini il margine per un’indagine, nella quale è stata successivamente coinvolta la psicologa Lucia Magionami, per individuare contesti, profili psicologici ed eventuali schemi comportamentali che ricorrano negli uomini autori di femminicidi, mettendo in luce i retaggi culturali e le cause meno evidenti della violenza, che a volte, come in questi casi, rimane sottesa e latente o non viene riconosciuta per molto tempo, finché diventa troppo tardi.

In questa volontà di indagine si innesta la ricerca teatrale. Compagnia Degli Gnomi, socia di Libertas Margot, nel 2015 interpreta un frammento della prima intervista durante convegni e attività di formazione organizzati dall’associazione, portando avanti lo studio nel corso dei due anni successivi per approdare a Todi Festival 2017 con l’anteprima dello spettacolo “Maledetta la neve”.

L’esigenza di utilizzare il linguaggio teatrale risiede nel suo essere uno strumento in grado di attivare tecniche di immedesimazione per osservare da vicino il comportamento dell’autore di un femminicidio ed arrivare ad afferrare, attraverso l’analisi drammaturgica del racconto orale, quali siano i punti di svolta nella dinamica della crisi.
Compagnia Degli Gnomi ha quindi intrapreso l’analisi del comportamento verbale e para-verbale sia degli intervistati, sia di altri autori di simili delitti, integrando lo studio con analisi del linguaggio del corpo e trasformando tutto questo in teatro, per rendere evidenti i nodi irrisolti della vicenda interiore. Lo spettacolo è al contempo un “attivatore emotivo”, in grado di parlare allo spettatore un linguaggio intimo che scuote e mira a toccare maggiori complessità e profondità di quello che può la statistica o certa spettacolarizzazione mediatica.

IL LIBRO
A settembre scorso, in occasione dell’anteprima dello spettacolo a Todi Festival, con la presentazione dell’ultimo studio prima del debutto, è stato inoltre presentato il libro “Non è colpa mia. Voci di uomini che hanno ucciso le donne” (Morlacchi Editore, 2017), opera che affronta le tre interviste da due diversi punti di vista, quello giornalistico e quello scientifico, espressi dalle due autrici: Vanna Ugolini, giornalista e Presidentessa di Libertas Margot, e Lucia Magionami, psicologa e psicoterapeuta con una vasta esperienza sul campo, compreso il lavoro per Margot Net. Il libro è stato presentato in seguito in varie occasioni tra cui la Biennale di Milano 2017 (http://www.youreporter.it/gallerie/Biennale_Milano_Vanna_Ugolini_presenta_il_suo_libro/#1).

Lo spettacolo e il libro, seguendo percorsi diversi e attraverso linguaggi diversi, affrontano una stessa ipotesi di lavoro: che questi uomini siano incapaci, anche dopo anni di carcere, di riconoscersi fino in fondo colpevoli e responsabili. E che il carcere, lungi dall’essere un luogo di recupero, non diventa nemmeno un luogo di espiazione della pena.

LA MESSA IN SCENA
La giornalista e il detenuto si fronteggiano, solo in apparenza collaborano a snodare con il dialogo il tessuto del racconto, ripercorrendo in maniera irregolare i passi che hanno condotto a quel giorno, inciampando. Lei si trattiene sui margini delle falle, allerta, entrambi in cerca, in attesa che arrivi qualcosa che non arriva mai: la giustificazione per lui, che in qualche modo si ritiene giustificabile, e per lei la risposta alla domanda “perché l’hai uccisa?”.
La risposta non arriva ma il dialogo, a tratti confidenziale, a tratti incalzante come un interrogatorio, precipita fino al punto in cui l’azione giunge ad evocare visioni di un passato ossessivamente replicato, sondato, investigato, interrogato ancora. Ancora rappresentato. Lui è ancora in cerca di un nuovo modo per raccontare le cose, per far valere i dettagli e le ragioni, come se fosse possibile tornare indietro, prendersela con la neve, con le coincidenze, cambiare quel passato illuminando solo alcune immagini. Cancellare il resto nell’ombra.
Ma la luce determina i contorni squallidi di un luogo presente, reale, nudo, tremendo, che si sovrappone ai contorni vaghi del passato e dell’ipotesi, e chiede il conto. L’uomo intervistato non è sempre lo stesso, ma è come se lo fosse. Uno stesso attore parla più voci, interpreta tre personaggi dai modi e dagli accenti diversi, con storie diverse da raccontare, eppure il senso delle parole segue la stessa direzione: la fuga da se stessi. 
Tra un’intervista e l’altra, tra offuscamenti smarginati come le ferite e intermittenze insistenti e irreali, la giornalista è costretta a riconnettersi alla logica asettica del perché avvengano le cose, perché avvengano anche dove il semplice buon senso non le aveva previste. È tutta una serie di interrogativi a se stessa, e quindi al pubblico. In quale meccanismo occulto dell’essere umano risieda la capacità di uccidere. Perché un uomo che uccide, perché una donna uccisa. Perché il tempo non cambia le cose.

CONTATTI Compagnia Degli Gnomi:
Chiara Meloni 320 9522177 / compagniadeglignomi@gmail.com

Info e prenotazioni:
www.off-offtheatre.com / Tel: 06 8923 9515 / biglietteria@off-offtheatre.com