Sono passati due anni dall’apertura di Margot Net. lo sportello per autori di maltrattamenti. Vi riproponiamo l’intervento della dottoressa Lucia Magionami che, insieme all’avvocato Emanuele Florindi, lo gestisce. Per l’8 marzo presenteremo il bilancio del nostro lavoro e le novità dello sportello. 

Qualche mese di lavoro, riflessioni e confronto con i soci di Margot ci hanno indotto a fare un passo importante:  creare nel territorio umbro un centro di ascolto per uomini che agiscono violenza . Questa decisione è in linea con quanto sta accadendo in diverse realtà italiane (sono 15 i centri che si occupano di uomini che agiscono violenza), sulla scia di molte esperienze europee, dove questo tipo di centri è presente da molti anni.

Margot propone il Centro di ascolto come un luogo per gli uomini che agiscono violenza fisica, psicologica, economica o sessuale con le proprie compagne, partner, mogli (o ex-) e/o potenziali autori.
woman violence 1In questo periodo storico c’è una forte necessità di creare interventi efficaci di contrasto alla violenza ed è giunto il momento di fare un intervento anche lavorando su chi agisce violenza e non solo verso chi subisce.
Agire sui maltrattanti è la prima prevenzione per una coppia o una famiglia: il maltrattamento causa paura e può risultare in un danno psicologico profondo, può portare danni fisici permanenti addirittura la morte.
Ha effetti negativi a lungo termine di tipo psicologico, emozionale e fisico oltre che economico su tutti i membri della famiglia ed un effetto dannoso su tutta la comunità.
I bambini cresciuti in famiglie violente hanno un rischio più alto di problemi comportamentali, incluso il suicidio, l’abuso di sostanze, il bullismo e altre attività criminali.
I bambini e ragazzi che assistono a violenza ricorreranno maggiormente all’uso della violenza con le proprie future compagne e sui propri figli.
La violenza tende ad aggravarsi con il tempo, aumentando in frequenza e gravità. In particolare aumenta la pericolosità se il maltrattante percepisce che la propria compagna/vittima potrebbe lasciarlo.
Il maltrattamento contribuisce alla violenza sociale presente attualmente, che vede la forza fisica come modo legittimo di esercitare potere e lo considera un comportamento accettabile.

Nel Centro di ascolto ci saranno professionisti con competenze diverse per poter intervenire in un modo integrato sulla violenza e in grado di rispondere a bisogni dell’utenza durante il percorso.
Gli interventi rivolti agli uomini si basano su alcuni principi.

  • La sicurezza delle vittime.
  • L’attribuzione della responsabilità del comportamento violento all’autore.

Crediamo che per cambiare il maltrattante debba:

  • Assumersi responsabilità rispetto al proprio comportamento.
  • Rendersi conto che agire la violenza è una scelta e un reato.
  • Capire che la violenza si basa sul potere ed il controllo.
  • Trovare risposte comportamentali diversi dal comportamento violento per uscire da quella situazione che l’uomo vede come soffocante.

Il centro stabilirà rapporti di rete con tutti i servizi sul territorio , dai centri antiviolenza, ai tribunali, alle forze dell’ordine. Inoltre fornirà formazione e sensibilizzazione rispetto alla violenza.

La violenza non ha giustificazioni e proprio per questo si usa una metodologia che porta l’autore vittima di violenza a comprendere e assumersi le proprie responsabilità, rispetto alla scelta di usare o non usare violenza, attraverso acquisizioni di informazioni giuridiche e un percorso psicoeducativo.

Il servizio propone almeno due incontri conoscitivi in modo da poter fare una valutazione sulla motivazione al cambiamento, sulla presenza di eventuali patologie e sulla valutazione del rischio e della pericolosità. 
Per avere una percezione più oggettiva possibile ci sarà un contatto partner, questa è una condizione per partecipare al programma di cambiamento. 
Dopo i primi colloqui la persona verrà inserita nel gruppo gestito da uno psicoterapeuta donna e un avvocato uomo, questo proprio per proporre un connubio sano tra il femminile e il maschile. 
Nel gruppo si lavorerà sulle emozioni, sul comportamento tipiche di un femminile, gestite infatti da una psicoterapeuta donna che sarà affiancata costantemente da un avvocato uomo che formerà e informerà l’utente sui comportamenti giuridicamente e socialmente accettabili. 
Attraverso la parola e la condivisione i partecipanti al gruppo si confrontano e si sostengono in un percorso che li renda uomini, partner e padri migliori.