Martedì 24 febbraio Libertas Margot presenta l’apertura di un centro di ascolto rivolto ad autori di maltrattamenti. Il centro si chiama MARGOT NET: una rete di servizi, ma anche di protezione. E’ un servizio che noi ci sentiamo di offrire, anche se sentiamo tutta la responsabilità nel fare questo passo, in quanto associazione che dal 2013 si occupa di violenza di genere: una associazione composta da professionisti che declinano le loro competenze in favore del sociale. Coloro che fanno parte di Margot vengono da esperienze e percorsi di vita molto diversi, ma che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con la violenza di genere. Tutti siamo accomunati dalla consapevolezza che è il momento di superare la fase dell’allarme, della contabilità delle vittime, per cominciare a fare, a impegnarsi concretamente in prima persona.

Ci siamo chiesti: in quale direzione andare? Non è stato difficile capirlo, perché la direzione ce l’hanno indicata le donne che si sono avvicinate alla nostra associazione.

Una direzione è quella di rendere efficace e più veloce il percorso che una donna deve fare dal momento in cui, subendo violenza, decide di denunciare chi la maltrattata. Molto spesso questo percorso che va dal referto ospedaliero al processo diventa un secondo calvario per le vittime di genere. Si tratta della condizione che gli psicologi chiamano “vittimizzazione secondaria”. Per questo, grazie, ripeto, alla fiducia che le forze di polizia hanno avuto in noi, abbiamo organizzato incontri e seminari di formazione rivolti alle forze dell’ordine il cui lavoro è determinante per il buon esito di un processo.

Con il progetto che andiamo a presentare oggi vogliamo fare un passo in una direzione diversa, rivolgendoci agli uomini autori di maltrattamenti.

Gli studi fatti in proposito hanno stabilito che solo il due per cento degli uomini violenti ha problemi psichici. L’altro 98 per cento è composto da persone in grado di intendere e di volere. Persone che, quindi, decidono di essere violente. Noi crediamo che si possa scegliere di non essere persone violente.

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare due professionisti preziosi per l’associazione, che ci consentono di fare questo passo in avanti. Una è la dottoressa Lucia Magionami, una psicologa che si è occupata a lungo di violenza alle donne, ha lavorato molti anni anche a Telefono Donna, quindi nelle istituzioni, e si è formata al Centro autori maltrattamenti di Firenze, una delle scuole capofila in Italia. La dottoressa ha deciso di collaborare anche con noi e le sue competenze sono diventate una risorsa preziosa per l’associazione, così come quelle dell’avvocato Emanuele Florindi, che si occupa di violenza da moltissimi anni, collaborando anche con associazioni come Telefono Azzurro e Telefono Rosa. Anche l’avvocato Florindi ha scelto di entrare a far parte di Margot e le sue competenze saranno importantissime per fornire un quadro più ampio alle persone che si rivolgeranno al nostro sportello.

Per questo crediamo di avere le competenze e la professionalità per creare uno spazio, fisico e psicologico allo stesso tempo, in cui sia possibile per le persone che lo vogliono, uscire dalla violenza.

Crediamo che questo sia un modo importante di fare prevenzione efficace.

In Umbria non esistono servizi di questo tipo e in Italia ne esistono pochissimi, quindici in tutto, in parte gestiti dalle strutture pubbliche, in parte da professionisti.

Come è organizzato Margot Net

Il modello organizzativo di Margot Net nasce dall’osservazione dei vari sportelli di ascolto e di aiuto rivolte a persone autrici di maltrattamenti o di condotte aggressive.

Margot Net si propone di fornire a queste persone uno spazio dove poter incontrare singolarmente e in gruppo professionisti in grado di fornire loro sostegno, informazioni e una alternativa alla strada della violenza. Obiettivo del progetto Margot Net è l’educazione alla risoluzione non violenta del conflitti interpersonali

A chi si rivolge

MN si rivolge a tutti coloro che per le più svariate ragioni, non ultima la sensazione di impotenza e abbandono, temono di poter commettere atti di violenza oppure che hanno commesso atti di violenza.

 

Come funziona Mn

Mn si basa sull’idea che il confronto guidato tra persone che si trovano a vivere situazioni simili rappresenti un valido strumento di educazione all’autocontrollo e il primo passo verso una cultura della non violenza nei rapporti interpersonali.

A tal fine gli utenti verranno incontrati singolarmente dai professionisti in modo da individuare il gruppo migliore, sulla base delle caratteristiche delle componenti, in cui inserirsi.  

 Accanto all’educazione alla formazione e informazione dei soggetti che ritengono di poter compiere atti di violenza Margot Net si propone di formare ed informare anche le potenziali vittime di violenza attraverso un percorso teorico pratico che aiuti le donne o le ragazze a gestire nel migliore dei modi le situazioni di rischio da un punto di vista psicologico, comunicativo, legale e fisico. 

Per tutelare la privacy degli utenti non divulghiamo la sede degli incontri.

I contatti con l’associazione e le richieste di incontro possono avvenire attraverso mail, in cui viene richiesto un numero di telefono per un contatto diretto.

Per tutto quello che riguarda la logistica dello sportello ci appoggiamo alla Libertas Perugia, a cui ci siamo affiliati in virtù dei corsi di protezione personale che organizziamo e che ringraziamo fin da ora

Come ringraziamo, ovviamente l’università per Stranieri per accoglierci sempre per le nostre iniziative e il Siulp che comunque ci dà sempre sostegno.